La sorgente

Il Parco dell’Etna,
dove tutto ha inizio

Il Parco Naturale Regionale dell’Etna, che si estende dalla cintura superiore dei paesini etnei fino alla vetta del vulcano, tutela un vulcano che è Patrimonio dell’Umanità e non solo per le spettacolari eruzioni.

I boschi celano una vita multiforme, nel cielo grandi rapaci sorvolano faggi e betulle, il verde di un paesaggio sorprendente cede senza preavvisi al nero delle colate e i crateri impongono ammirazione e rispetto.

Tra questi elementi naturali, non poteva mancare l’acqua: in alta quota, infatti, le precipitazioni piovose e nevose sono abbondanti, ed è il suolo del Parco dell’Etna ad assorbirne gran parte. Una volta nel sottosuolo, le acque s’infiltrano nella roccia madre, formazione che risale a millenni or sono, fino a depositarsi in una immane falda acquifera.

La fonte
sotterranea

Per intercettare la falda acquifera custodita dal vulcano e accedere alla sorgente, è stato necessario scavare nella roccia e realizzare una galleria lunga più di 2 chilometri.

Cavagrande